"8 cose che devi sapere per preparare le tue esercitazioni ad Hoc + Una proposta pratica per 1 seduta di allenamento tradizionale"

"8 cose che devi sapere per preparare le tue esercitazioni ad Hoc
Proporre UN’ESERCITAZIONE che risulti davvero allenante per una categoria come quella dell'attività di base non è cosa da poco.
Cadere in errore è dunque abbastanza facile, a volte anche senza volerlo.
Per quanto riguarda l’aspetto puramente tecnico il rapporto con la palla deve essere costante.
Come puoi pensare di migliorare il sapere passare dei tuoi giocatori, se hanno la possibilità di farlo una o due volte in 10 minuti di esercizio? Ok, esempio un po’ forte. Però forse ti ho reso l’idea più chiara, quella secondo la quale il rapporto tra i tuoi giocatori e l’attrezzo palla deve esse costante!
Altra storia per la tattica. Stiamo parlando, innanzitutto, di un’azione, basata su una decisione. Questa è finalizzata ad alcuni obiettivi, ovvero generalmente il riuscire a creare un vantaggio per sé stessi (ad esempio un passaggio in profondità), e uno svantaggio per gli avversari (rubargli spazio).
Ti starai domandando se la tattica si insegna nell'attività di base. La tattica è parte integrante del gioco sin dai primi calci al pallone. E quasi inconsciamente e spontaneamente i bambini/ragazzi ne seguono alcuni concetti: c’è chi difende e chi attacca per esempio . Sarà tuo compito, mister, adattare le proposte, il linguaggio e il grado di complessità al gruppo che hai di fronte.
Come fare quindi a mettere in pratica qualcosa che sia veramente di aiuto per il miglioramento del singolo, e di conseguenza, del gruppo?

1.NIENTE FILE CHILOMETRICHE, POCHI TEMPI MORTI
Forse non a caso viene introdotta per prima. Se non più importante, resta comunque una delle prerogative principali per far sì che qualsiasi cosa si faccia sia realmente allenante. Come andare in bicicletta o scrivere, anche il miglioramento di un qualunque movimento o gesto calcistico rimane legato al numero di volte che lo permetto di sperimentare, provare e di conseguenza auto-correggere. Pensa quindi ciò che vuoi proporre sempre in base al numero dei componenti nel gruppo di cui ti occupi.
2.L’ALLENAMENTO IL MEZZO, LA PARTITA L’OBIETTIVO.
Che sia tecnica o tattica, mi trovo dell’idea che qualsiasi esercitazione venga fatta debba fornire al giovane calciatore “problemi da risolvere, e non situazioni da ricordare”.
Già, perché in fin dei conti il processo decisionale, l’autonomia e la creatività sono i mezzi da allenare per la perfetta formazione di un calciatore ancora “vuoto”.
Cerca di riproporre più e nel miglior modo possibile, le dinamiche e le situazioni che il ragazzo si troverà di fronte nel campo, per attingere da esse attraverso l’esperienza durante la competizione.
Allenare oltre la tecnica anche le varie realtà di gioco è importante.
3.MEDIA-ALTA INTENSITA’.
Sono ancora bambini e il loro corpo non è come quello dei giovanissimi, ma cerca di abituarli in maniera graduale ad allenamenti sempre più intensivi per rendere visibile un miglioramento qualsiasi, tecnico, fisico o tattico. Evita quindi pause estenuanti per correggere un errore fatto. Non farai altro che spezzare ritmo e concentrazione, che a questa età è veramente poca.
4.IL TROPPO STORPIA.
Il fatto che un lavoro abbia riscontrato interesse, da parte tua e dei tuoi giocatori, non vuol dire reiterarlo per tutta la sessione.
Un giovane, in questa fase, cambia velocemente idea.
Gestisci i tempi per far sì che sia veramente allenante, senza far appiattire l’ambiente. Prolungare non fa altro che diminuire gli stimoli prodotti nella testa del calciatore.
E senza essi, finisce tutto!
Per questo la varietà delle esercitazioni da offrire ai tuoi giocatori è fondamentale. All'interno di TOP FOOTBALL DRILLS puoi trovare oltre 1200 Top esercitazioni subito pronte all'uso.
5.L’INDIVIDUO PER IL GRUPPO.
Questo punto riguarda maggiormente l’ambiente della tattica. I ragazzi che ti troverai di fronte avranno sicuramente avuto poco a che fare con i principi offensivi e difensivi che ogni giocatore affermato mette in campo regolarmente. Non dar per scontato nulla, a partire dalle cose più banali, e inoltre concentrati sul singolo. Si parla infatti di tattica individuale. Almeno per quanto riguarda gli esordienti, proponi esercitazioni che migliorino sia la tecnica di base che la tattica individuale...a piccole dosi inserisci i principi base della tattica collettiva.
6.CREA SFIDE.
Per quanto riguarda questa prerogativa, credo sia producente indistintamente dalla categoria di riferimento. Da sempre infatti, soprattutto i più piccoli (come giusto che sia), focalizzare un avversario e prevalere su esso, genera soddisfazione e aumenta la fiducia che si ha in sé stessi. Cerca perciò, di introdurre sempre un po’ di sano agonismo, che non guasta mai.
7.DIMOSTRARE PRIMA DI ATTUARE.
Come già detto e ridetto, bisogna tener conto di chi si ha davanti. Il calciatore rimane il soggetto, SEMPRE. Una spiegazione di quello che si andrà a fare dovrà sempre essere affiancata da una dimostrazione che faccia vedere praticamente di cosa si sta parlando. Non complicare ulteriormente le cose con affermazioni del tipo ‘serve a’, ‘perché’ ecc.
8.OSSERVA LA COMPETIZIONE.
Si trova a chiusura del nostro elenco ma non sicuramente per importanza. La partita infatti oltre al risultato, che in linea di massima dovrebbe offrire già da sé importanti risposte riguardo l’efficienza di ciò proposto settimanalmente, ti permette di cogliere difficoltà e lacune da colmare attraverso il lavoro. La preparazione di un’esercitazione e la sua rilevanza passerà anche e soprattutto attraverso i segnali che sarai in grado di delineare.

A conclusione, ho deciso di proporre un esempio pratico che mi sono trovato più volte a esercitare sul campo. Esso riunisce complessivamente gli 8 punti che dovrebbero aiutarti a rendere ancora più efficiente il tuo lavoro!
ESERCITAZIONE
SITUAZIONALE CON TRANSIZIONE NEGATIVA 2VS1-2VS2
CON PORTA GRANDE E DUE PORTICINE
GIOCATORI IMPEGNATI: 12-16
MATERIALE NECESSARIO:– 2 mini-porte – Casacche di 2 colori – 5 cinesini
DIMENSIONI DEL CAMPO: 18 m x 25 m
L’esercitazione prevede una situazione offensiva e difensiva rispettivamente per i componenti delle due squadre, unite quest’ultime ad un tiro in porta e ad uno slalom tecnico tra i cinesini.
Descrizione
1) Il giocatore B grigio effettua un passaggio verso A grigio che scarica per mandare al tiro il compagno. Contemporaneamente il giocatore giallo C fa lo slalom tra i cinesini più veloce che può per poi passare la palla frontalmente al giocatore giallo D e effettuare uno scatto girando intorno alla porticina di riferimento
2) Adesso il giocatore grigio A si trova a dover affrontare un 2vs1 verso la porta difesa dal portiere con i giocatori gialli C e D impendendo loro di sfruttare la superiorità
3) Ad azione conclusa, il mister introduce un terzo pallone con cui A e B (che durante il punto 2 rimane fermo) andranno ad offendere a loro volta C e D sulle due porticine
CONCLUSIONE
L’esercizio risulta contenere determinati elementi, allenati tutti contemporaneamente. Naturalmente l’intensità dello svolgimento è dettata dalla qualità del gruppo che si ha a disposizione. È ovvio che, in caso di buon materiale umano, risulta essere ancora più allenante introducendo tempi massimi di esecuzione in ognuno dei tre punti.
VARIANTI
– Due porte normali con portieri al posto di una (soprattutto con gruppi di età maggiore)
– Imporre tempi massimi per portare al termine l’attacco
– Sostituzione dell’esercizio di tecnica di base con uno di velocità o coordinazione
– Introdurre direttamente 2vs2, eliminando la situazione in superiorità numerica
"Seduta di allenamento Tradizionale: una proposta pratica"
Preparare la tua seduta di allenamento tradizionale richiede tempo, fatica, e sudore? La notte non riesci a dormire, perché incubi di esercizi e tatticismi ti tormentano? Vorresti goderti in pace la pausa pranzo senza dover scarabocchiare campetti sul primo tovagliolo che ti capita tra le mani?
Dopo le 8 cose che devi sapere per preparare un'esercitazione ad hoc ho deciso di proporti una seduta di allenamento tradizionale fatta e finita, pronta all’uso con i tuoi ragazzi.
Se sei all’inizio della tua avventura con la categoria esordienti, e stai esultando tipo ‘Inzaghi finale di Champions 2007 dopo la seconda rete’ devo però fermare il tuo entusiasmo. Non capiterà tanto spesso.
Perché diciamocelo, io ti indirizzo, ti segno la via, ti do gli strumenti necessari a…, ti faccio capire il concetto, ma poi sei tu, con le tue sedute, il tuo stile di allenamento, i tuoi obiettivi che dei fare la differenza.
L’aiuto di oggi è dovuto al fatto che siamo arrivati ad un punto in cui ti ho dato parecchie informazioni negli articoli precedenti e proprio per questo vorrei chiudere il cerchio.
Ti ho parlato di quali sono le 6 regole fondamentali per realizzare le tue esercitazioni, ti ho spiegato come preparare le tue sedute di allenamento , ti ho consigliato come programmare una progressione didattica , abbiamo parlato di situazioni di gioco e di partite a tema, e ti ho suggerito un modus operandi per essere efficace ed efficiente.
Obiettivo di oggi, dunque, è cercare di unire tutti i pezzi del puzzle e realizzare una seduta di allenamento tradizionale completa. Insieme, passo dopo passo, analizzando e soffermandoci sulle varie fasi.
Pronto? Cominciamo.
Quella che ti presento è la seduta di allenamento definita tradizionale
La seduta di allenamento tradizionale si compone di cinque (o sei, dipende) fasi.
Queste non sono altro che l’applicazione dei contenuti didattici (vedi gli articoli: ‘strumenti del mister’) nella struttura base a tre blocchi:
1 iniziale,
2 centrale,
3 finale.
Questi contenuti saranno organizzati in progressione didattica, seguendo i principi ‘facile-difficile’, ‘semplice-complesso’, ‘conosciuto-sconosciuto’.
OBIETTIVO DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO TRADIZIONALE: MOVIMENTO SENZA PALLA
L’obiettivo (di fondamentale importanza, non dimenticarlo mai) che ho scelto per questa proposta è il movimento senza palla, quindi la capacità da parte dei giocatori di ‘aiutare’ il compagno con la palla.
Il tempo indicativo scelto per l’allenamento è di 90 minuti (troverai una durata indicativa delle singole fasi a fianco ad ogni attività)
1 Gioco d’Avviamento (10-15’)
Attività della fase iniziale, con scopo quello dell’avviamento motorio in preparazione all’allenamento.
Il gioco scelto è quello del ‘netball’ (versione femminile del basket in cui i giocatori con la palla non possono muoversi): due squadre hanno come obiettivo contendersi il pallone e segnare con le mani nella porta avversaria.
Parliamo di questa attività: semplice e conosciuta (molto simile alla pallamano, quindi uso delle mani generalmente facilita), divertente se vogliamo, intensità gestibile, obiettivo scelto assolutamente presente (il fatto che i giocatori con la palla non possano muoversi, suggerisce agli altri che muoversi verso il possessore in aiuto possa essere la soluzione inevitabile).
2 Esercitazioni Tecnico/Coordinative (15’-20’)
Inizio della fase centrale, il cui scopo è quello di lavorare sull’obiettivo attraverso un’attività che consenta di sperimentare e migliorare il gesto tecnico di riferimento (con alto rapporto con la palla).
L’attività che ti propongo è la seguente: un quadrato con un certo numero di giocatori sul perimetro in possesso di palla, e gli altri all’interno del quadrato senza palla.
Quest’ultimi si muovono liberamente, scambiano la palla con quelli sul perimetro, e si muovono verso un nuovo giocatore. Attività semplice e intuitiva per cominciare, dinamica, con poche pause, con molti contatti con la palla, e obiettivo ricorrente.
L’idea però (se ricordi i principi sulle esercitazioni tecnico coordinative) è dare variabilità (tante cose diverse) e progressività (gradualmente più difficile).
Eccoti qualche idea: innanzitutto i giocatori scambiano i loro ruoli (fuori-dentro e viceversa), ricevuta palla da fuori il quadrato, questa può essere giocata ad un altro compagno del perimetro, giocare e muoversi a coppie all’interno, oppure i giocatori all’esterno possono muoversi con la palla sul perimetro.
3 Situazioni di Gioco (15’-20’)
Prosecuzione e naturale progressione della fase centrale, in cui l’obiettivo viene ora collocato in un’attività con avversari, al fine di rendere tutto più simile alla partita reale, e utilizzare le tecniche apprese in maniera funzionale.
Può essere utilizzato lo stesso template (o schema, spazio, organizzazione, set up) dell’esercizio precedente.
Questa volta però alcuni giocatori all’interno del quadrato diventano dei difensori, con obiettivo quello di rubare palla o intercettarla a quelli che la scambiano con i giocatori perimetrali.
Anche in questo caso, nota gli stessi elementi che si ripropongono: esercizio dinamico, obiettivo persistente, divertente, attività semplice.
Come proseguire?
Ecco qualche idea per complicare la situazione di gioco: aumentare il numero di avversari (e comunque non dimenticarti di cambiare i difensori ogni tanto!), se stavi giocando con vari palloni utilizzane solo uno dando la possibilità ai giocatori di passarsi la palla, con alcuni che hanno un solo tocco a disposizione (questo è quello che suggerisce agli altri di muoversi in loro aiuto, quindi verso l’obiettivo).
4 Gioco a Tema (10’-15’)
Ultima parte di fase centrale, con un’attività che ha tutte le caratteristiche della partita, con una condizione particolare che facilita i comportamenti dei giocatori verso l’obiettivo per il quale si sta lavorando.
La proposta che ti servo ora è la seguente: partita in cui di fronte ad ogni porta è posizionato un giocatore (non può essere marcato).
Obiettivo dei compagni è quello di scambiare la palla con lui per segnare una rete.
Quindi, una volta che riceve palla, cosa devono fare gli altri?
Aiutare questo compagno muovendosi in una posizione tale da poter ricevere la palla per fare gol (l’obiettivo per cui si gioca a calcio, giusto?)
Qualche idea per la tua futura progressione didattica:
– giocatore riferimento può essere marcato dai difensori,
– oppure aggiungi altri giocatori riferimento (per loro solo un tocco a disposizione, quindi si moltiplica la necessità di applicare l’obiettivo)
5 Partita Finale (20-25’)
Abbastanza intuitivo, questa proposta è quella che caratterizza la fase finale dell’allenamento, in cui i ragazzi giocano ‘liberamente’ la partita.
Senza dimenticarti l’obiettivo di questa seduta di allenamento: MOVIMENTO SENZA PALLA
L’importante è osservare se i tuoi giocatori lo applicano o no!
Questa che ti ho appena proposto è la cosiddetta seduta di allenamento tradizionale.
Ampiamente utilizzata, semplice da realizzare, caratterizzata da questa progressione constante di difficoltà, che parte dalla prima proposta e si conclude con quella più complessa, la partita.
Usa questa seduta di allenamento come modello per le tue personali.( prendi spunto)
Oppure, se preferisci, prova direttamente quella che ti ho proposto io.
Ciao,
MArco Mirisola
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